In questo libro vorrei sottolineare l’importanza del femminismo islamico e dell’Islam ufficiale nella lotta alle mutilazioni genitali femminili (MGF). Le mutilazioni genitali femminili sono una pratica ancora perpetuata in molti Paesi del mondo musulmano per controllare la vita sessuale delle donne, per opprimerle, privarle della loro dignità e per impedire che giungano al loro soddisfacimento sessuale.
Opponendosi a quest’orribile tradizione pre-islamica, l’Islam autentico garantisce i diritti sessuali alle donne. Nella fede islamica le donne hanno il diritto al proprio soddisfacimento sessuale. La conseguenza logica di questo principio consiste nel fatto che le mutilazioni genitali femminili sono contrarie alla religione islamica in quanto tutto quello che si oppone alle donne e alla loro dignità ed integrità è anti-islamico nel suo messaggio centrale.
Secondo il messaggio coranico, uomini e donne sono stati creati nella loro forma migliore (infatti nel Corano 95:4 si legge: “Abbiamo creato l’essere umano nella sua forma migliore”). Riguardo al matrimonio e alle relazioni tra i sessi creati da Allah, nel Corano 30:21 si legge:
“Fa parte dei Suoi segni l’aver creato da voi, per voi, delle spose, affinché riposiate presso di loro, e ha stabilito tra voi amore e tenerezza. Ecco davvero dei segni per coloro che riflettono.”
Se il matrimonio islamico si basa sull’amore e la tenerezza tra moglie e marito, come possiamo in un ambiente islamico accettare le mutilazioni genitali femminili? Come può un ambiente islamico, che sostiene il soddisfacimento sessuale come mezzo per promuovere la pace familiare e sociale e la tranquillità, praticare le mutilazioni genitali femminili?
Video di presentazione del libro:
Un nostro video sull’intervista con Waris Dirie: