Christian Fiala, Alla fine della ragione, Osservazioni mediche su una pandemia priva di oggettività

 

In questo libro intitolato “Alla fine della ragione, osservazioni mediche su una pandemia priva di oggettività” vorrei presentare al pubblico italiano alcuni testi del Dr. Christian Fiala, medico di origine tedesca che vive e lavora a Vienna e si oppone alle misure del coronavirus prese dallo stato austriaco, attaccando soprattutto le scelte politiche dell’ex cancelliere Kurz.

Nella prima parte il Dr. Fiala si chiede quanto sia reale il pericolo del coronavirus per passare poi alla critica al vaccino anti-corona che secondo lui equivale all’autodistruzione programmata del corpo. Segue poi la spiegazione di dieci motivi per cui non ha senso farsi vaccinare contro il corona-virus.

Ma le tematiche centrali affrontate in questi testi non sono di carattere medico, ma soprattutto socio-politico. Le misure prese dallo stato austriaco per arginare la diffusione del coronavirus sono insensati, irrazionali e controproducenti, distruggono il tessuto sociale e l’economia.

Dunque l’autore si chiede dove sia finita la ragione.

Vorrei citare il riepilogo della conferenza mai tenuta dal Dr. Fiala in occasione della manifestazione del 1. Agosto vietata dal senato di Berlino.

“Come medico e scienziato e dopo aver valutato attentamente i dati, posso confermare che non ci troviamo affatto dinnanzi a dei nuovi problemi di salute causati dal coronavirus. Piuttosto vengono prese delle misure che non sono necessarie dal punto di vista medico, ma sono dannose a molti livelli. Dunque, ci si deve chiedere che cosa stia succedendo. Perché tutta la politica sanitaria è subordinata alla lotta contro un virus tra migliaia? Perché fingiamo che le nostre vite dipendano da questa vaccinazione? Perché il nostro sistema immunitario viene messo tra parentesi, penalizzandolo in questo modo, dimenticando ci ha protetto benissimo dagli innumerevoli agenti patogeni nel corso della storia umana? Perché la salute non viene posta al centro della politica sanitaria?

Per capire questo, ci può aiutare gettare uno sguardo sulla storia. Dopotutto, ci sono sempre stati sviluppi verso strutture autoritarie. Proprio così l’autore austriaco Karl Kraus descriveva gli uomini prima della e all’inizio della Prima guerra mondiale nel suo famoso libro “Gli ultimi giorni dell’umanità”. In quest’opera si ritrovano numerosi paralleli spaventosi con la nostra situazione attuale.

Quindi, riassumendo i fatti, si deduce la richiesta logica della cessazione immediata delle cosiddette misure del coronavirus e del risarcimento di tutti i danni da esse causati. Inoltre, i politici responsabili devono essere chiamati in causa.

Ma abbiamo anche delle possibilità come individui. Quindi dovremmo rafforzare il più possibile la vita analogica e la comunità analogica. E dovremmo resistere al tentativo del governo di digitalizzare tutto per controllare le nostre vite.

 

Infine, vorrei dire qualcosa sul luogo memorabile in cui ci siamo ritrovati, ovvero sulla strada del 17 giugno qui a Berlino. Nel 1953, qui dei coraggiosi cittadini dell’ex repubblica federale tedesca opposero resistenza alla tutela autoritaria. Per riconoscere questo loro coraggio, questa via centrale di Berlino ottenne questo nome. Nessuno avrebbe mai immaginato che noi cittadini del cosiddetto “occidente libero” un giorno saremmo dovuti scendere in piazza per manifestare a favore dei nostri diritti democratici, opponendoci alle strutture autoritarie dello stato. Pertanto, vorrei riprendere l’idea riproposta da altri di ribattezzare questa strada “Straße des 1. August” (via del 1. agosto).”

 

Video di presentazione:

 

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