Quando si inizia a leggere questo libretto, si potrebbe confonderlo con una raccolta di versi poetici. Ma un esame più attento risveglierà i nostri sensi, permettendoci di vederlo per quello che è e di provare il dolore che rappresenta e ascoltare le grida disperate che emanano dalle profondità delle anime femminili devastate dallo stupro.
Queste grida non sono né immaginarie né utopiche, ma fanno parte di una lotta, una lotta sempre crescente condivisa con enfasi ed espressa con passione dalle donne di tutto il mondo. Queste donne si oppongono in modo inequivocabile allo stupro in tutte le forme in cui si manifesta in tutti i paesi e in tutte le culture di questo mondo.
La violenza sessuale esercitata contro le donne è un fenomeno atroce, onnipresente nella storia dell’umanità,
Lo stupro è ancorato nell’animo di tutte le donne sin dall’infanzia, indipendentemente dal paese, dalla cultura, dal gruppo etnico o dalle condizioni sociali.
È ancorato in tutte le donne indipendentemente dal fatto se siano state stuprate personalmente o meno. Comunque, non basta opporsi allo stupro perché lo stupro è una violazione barbarica che deve essere tematizzata e fermata una volta per tutte. Non basta parlarne tra uno stupro e l’altro.
Tematizzare la depravazione dello stupro e l’ombra minac-ciosa della violenza contro le donne richiede che la voce sincera delle donne sia espressa con passione e che venga poi universalmente ascoltata. Ed è fondamentale che questa voce sia la voce delle vittime, delle donne vittime di violenza sessuale e di stupro. E questa espressione, come mostra questo libretto, può essere anche letteraria sotto forma di poesia autobiografica.
Milena Rampoldi, Fondatrice di ProMosaik
William Hanna, Attivista per i diritti umani